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Lo sport per i bambini e gli adolescenti disabili.

Praticare sport fa bene a tutti e lo ripetiamo da sempre. Ovviamente non lo ripetiamo solo noi che, oggettivamente, nella vita ci occupiamo di diritto e pratiche amministrative nello sport, ma lo dicono i nostri amici medici, i pediatri, gli psicologici, i metodologi dello sport. 


Praticare sport fa bene a tutte le età, dall’adolescenza all’età adulta, fino alla vecchiaia e non, e praticare sport fa bene anche ai ragazzi e agli adolescenti disabili. 

Esistono differenti tipi di disabilità, fisica o intellettivo relazionale, ed ogni disabilità deve essere osservata e gestita da personale altamente qualificato. Non ci si può improvvisare esperti in nessun settore, soprattutto se si ha a che fare con persone con fragilità di vario genere. 

Uno dei problemi che rilevano le persone che operano nel settore è la difficoltà di avvicinare i ragazzi disabili allo sport, per svariati motivi e motivazioni, legati a volte agli assetti familiari o alle difficoltà familiari. 

In una delle 1000 chiaccherate fatte nella nostra vita con i vari esperti di sport ce ne fu una, tempo fa, illuminante riguardo alla differenza fra l’abbandono dello sport precocemente da parte dei normodotati e l’ingresso tardivo dei disabili al contrario.

La riflessione fu fatta da una operatrice altamente qualificata che opera nel settore della disabilità che ci fece notare come un soggetto normodotato sia portato ad essere immesso nel ciclo sportivo molto presto, salvo poi abbandonarlo ai primi problemi, alle prime difficoltà o semplicemente ai primi amori,intendendo un abbandono legato a un disinteresse a continuare a allenarsi seriamente mentre nel settore dei disabili avviene l’esatto contrario: i ragazzi iniziano tardi ad amare lo sport, anche per difficoltà dei genitori stessi di accompagnarli in questo percorso ma ne escono più tardi . 

Un ruolo fondamentale lo gioca la scuola ed è per questo che per fare comprendere l’importanza della attività sportiva non solo ai giovanissimi, ma anche e soprattutto i loro genitori che li devono assistere in questo percorso . 

Come si fa ad avvicinare i giovani allo sport ? 

Si passa dalla scuola, luogo deputato alla formazione e educazione per eccellenza ed è per questo che è stato pubblicato sul sito del Cip il bando “Lo sport paralimpico va a scuola“ – anno 2020 in esecuzione alla delibera della Giunta Nazionale Cip n. 322 del 25 giugno 2020 emessa per incoraggiare l’avvicinamento dei bambini e degli adolescenti con disabilità alle pratiche di attività motorie fisiche e sportive paralimpiche. 

Di solito pubblichiamo solo i link dei vari bandi dandone notizia a chi ci segue ( http://www.consulentidellosport.info/bandi-e-finanziamenti ) ma di questo abbiamo voluto farci un post sul blog per discuterne insieme a voi e per sottolineare l’importanza di questa iniziativa che vede impiegata una somma di contributi pari a 70.000 euro con possibilità di aumento. 

Quali sono gli aiuti concreti che una associazione o una società sportiva riceve se aderisce a questo bando e risulta aggiudicataria?

Gli obiettivi del bando sono: 

· aprire una finestra sul mondo paralimpico e famiglie, insegnanti e studenti, informando sulle diverse opportunità a disposizione per praticare lo sport paralimpico;

· incoraggiare l’attività motoria fisica e sportiva paralimpica extrascolastica, attraverso un orientamento basato sulla sperimentazione concreta;

· indirizzare verso stili di vita attivi fin dalla scuola primaria, proponendo esperienze di partecipazione in attività ludico motorie;

· supportare le associazioni e le società sportive paralimpiche nell’espletamento della loro fondamentale funzione sociale, essenziale anche in questa delicata fase di ripresa della normalità dopo lo straordinario periodo di isolamento imposto dal lockdow;

I destinatari dell’avviso sono le associazioni e le società sportive dilettantistiche affiliate a Federazioni, Discipline associate, Enti di promozione sportiva iscritte nella sezione Cip del registro nazionale tenuto dal Coni e che dispongono di spazi ed attrezzature idonee allo svolgimento della attività proposta nel rispetto delle norme igienico sanitarie e di sicurezza

La domanda di partecipazione può essere scaricata a questo link :


mentre l’accordo con la scuola è scaricabile a questo link : 


Al di là degli aspetti meramente pratici e tecnici della partecipazione al bando, indicati sul link Cip , interessante è la richiesta di presentare un cronoprogramma dei corsi di avviamento indicando anche al diversa tipologia di disabilità dei ragazzi coinvolti e le qualifiche dei tecnici che saranno indicati dalle associazioni o società sportive. 

L’ultimo punto è interessante e sottolinea la necessità di una professionalità specifica e non generica per coloro i quali operano con le persone più fragili, come dicevamo prima.

I programmi di attività dovranno essere diversificati in base alle diverse fasce di età, dovranno tenere conto delle condizioni psicofisiche generali, delle abilità ed attitudini motorie dei bambini e dei ragazzi coinvolti nei corsi nonché delle linee di indirizzo sulla attività fisica per le differenti fasce di età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione. 

Per i bambini della scuola primaria l’avvicinamento alla disciplina avverrà attraverso il coinvolgimento in attività ludico motorie. 

Per ciascuna ora effettivamente effettuata, sia essa individuale che di gruppo, verrà riconosciuto alla asd un contributo complessivo pari a 20,00 euro. Per il periodo fra ottobre e dicembre 2020 potranno essere riconosciute a ciascuna società o associazione contributi fino a 100 ore (quindi un massimo di 2.000 euro).

Quindi aiuti concreti e soprattutto aiuti a chi ne ha più bisogno . 

Oggi abbiamo annunciato questo bando anche su Fiscocsen durante una diretta. E ‘ un messaggio di speranza verso i più fragili in un periodo storico fra i più bui degli ultimi anni. 

Documentazione completa disponibile su: 


@consulentidellosportedelterzosettore

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